sabato 27 ottobre 2007

favole al telefono



o coccole sonore, a seconda di quello che si ha più a disposizione... è quello di cui di solito si ha bisogno per sentirsi voluti bene, come i bambini per la buona notte, buffo che retaggi del genere ciclicamente vengano fuori... Sostanzialmente questo essere così cellulari o internet dipendenti si può associare a questo, a un ritornare bambini, ed aspettare con ansia che qualcuno si ricordi di noi, e ci tenga la mano mentre ci addormentiamo... Alla fine credo che sia il sogno di ciascuno, sapere di avere qualcuno a casa che ti aspetta con cui ci si addormenta placidi davanti alla TV... o almeno è il sogno (mi raccomando, non fantasia erotica!) di Davide, e lui ha sempre avuto bisogno di queste cose, come la mery che ha costantemente bisogno di essere abbracciata...

Io ho scoperto l'altro pomeriggio di avere spesso un grande bisogno di stare per i fatti miei, e di riprendere in mano la chitarra, e ritrovarmi a commuovermi su testi di canzoni con le quali sono cresciuta, e che fanno parte di me, e in quel significato tutto torna a posto, e prende il suo senso, anche l'inquietudine, anche il non sapere bene dove andare a sbattere la testa... Capita, spesso in concomitanza a tempeste ormonali, ma non sempre siamo pronti e ben equipaggiati per riconoscere il problema e affrontarlo serenamente...

La cosa buffa in tutto questo ambaradan è che ho riscoperto anche quanto può essere terapeutico scrivere, anche per nessuno in particolare, e questo avere un blog mi sta davvero aiutando tanto... Vero, forse non dico grandi cose, ma almeno libero la testa... Viva allora questa libertà nell'essere sé stessi, nel provare di scoprire quello che si pensa, così, senza averne paura... e buona notte ai sognatori...

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