lunedì 2 febbraio 2009

spazi

Spazi, ora dilatati, ora ampi, ora vuoti.
C'è spazio, non c'è silenzio perché c'è la radio che va, ma ho aperto le finestre, fatto già due lavatrici, chiuso il divano letto, preparate due sporte di usco da buttare e tirate fuori tre buste per la raccolta differenziata. Ho sgombrato il comò e rimessi fuori i miei picci pocci. C'è qui di fianco a me la carrozzina vuota, ho appena lavato la tutina di ieri, nel mettere via le cose stese è inevitabile che il pensiero corra veloce ai viaggiatori. Non sono stanca, oggi non particolarmente, aspetto che finisca la lavatrice, stendo e poi vado a fare la spesa per stasera. Ma come vorrei essere a Lisbona nel settore transito, anche se quell bambina ha davvero una marcia n più, alla faccia di quelli che dicono che non capiscono... La fanciulla capisce molto bene che si deve comportare più che bene, e stare tanto vicino a mamma, che ha tanto bisogno di lei, perché, povera, ora non capisce più molto bene qual è casa sua... Sorella cara, la tua casa è dove stai bene tu, dove ti senti accolta e amata per quella che sei. Questa sarà sempre anche un poco casa tua, ma non ce la faresti a stare qui e a crescere la tua frugola qui, non ce la farebbe Binda, e non ce la faresti più nemmeno tu... Grazie, per questi mesi sconvolgenti. Grazie per la gente sempre per casa. Grazie per gli incontri, per le persone conosciute, per quelle che hanno voluto far parte di questo momento così particolare per voi. Grazie per essere stata casa, qui, assieme a me.
Vi voglio tanto bene, e mi mancherete come non so cosa.
Ora si tona a quella che si può definire "vita normale", per tutti. Credo che ne avevo bisogno, in un certo senso. Perché voglio credere che ci sia una vicinanza più profonda, oltre la vicinanza fisica, e lì vi sarò sempre vicino, in ogni momento.
Buon viaggio e buona vita a voi!

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